Cinguettii

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l'altra faccia della modernità

Auguri Anno della Scimmia

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Del vedere il mondo

"C'è un'enorme differenza tra il vedere una cosa senza la matita in mano ed il vederla disegnandola"
Paul Valery



Qui troverete tanta Cina, disegno, letteratura di viaggio..se volete suggerirmi spunti, link, luoghi siete i benvenuti..


sabato 3 novembre 2012

BEIJING PEOPLE'S UNIVERSITY - RENMIN DAXUE

Università del popolo di Pechino

Anche quel giorno l’andirivieni era continuo al cancello della Porta Est, il più grande degli accessi  posti ai quattro punti cardinali del campus. Non si capiva se fossero più quelli che entravano o quelli che uscivano dal cancello. Invece era evidente che a spostarsi erano solo giovani. Camminavano per lo più in coppia o a piccoli gruppi, a volte anche in bicicletta anche se ormai questo mezzo era poco utilizzato. Sembravano tutti indaffarati e pronti ad affrontare qualcosa, d’imminente.
I giovani mandarini nel loro incedere sicuro, nel portamento allegro dai modi scanzonati esprimevano una certezza: quella di andare incontro ad un grande futuro, che è poi quello che qualsiasi giovane dovrebbe aspettarsi. E lo si percepiva nei loro volti, lo si leggeva nei loro occhi a mandorla.
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Mingde building

Palzzetto di fianco al campo di atletica
La guardia all’ingresso, immobile sul suo stallo, osservava il fluire continuo di persone da sotto un berretto dalla circonferenza troppo grande. Sulle spalline della camiciola verde esibiva mostrine prive di qualsivoglia autorità. Lui scattava militarmente sull'attenti ogni volta che transitava un’auto. Molte erano berline dai vetri oscurati. Quasi certamente era anche lui orgoglioso di appartenere a questa comunità, anche se gli era chiaro che non avrebbe mai potuto aspirare allo stesso futuro degli studenti. Almeno i turni di guardia non erano noiosi o pesanti come quelli dei colleghi che presidiavano le ambasciate straniere. E poi c’erano le ragazze, tante, che arrivavano da tutte le province del paese e alle volte anche da altre nazioni. Le straniere apparivano così strane con i loro nasi grandi e i capelli colorati.


La nuova biblioteca
Sull'imponente cornicione della Porta Est brillavano i caratteri dorati di “Università del Popolo”, tracciati con notoria maestrìa calligrafa dal Presidente Mao. Quel luogo rappresentava una sorta di Porta di Brandeburgo per la cultura. Ma se dentro c'era l’èlite culturale del paese, fuori trovava spazio l’inventiva, la competizione, la sopravvivenza. Quest’altra fetta di società stazionava nello spiazzo antistante la Porta. Erano per lo più piccoli commercianti e ambulanti. Come accade all’estuario di un fiume dove acque dolci e acque salate si mescolano, anche lì studenti e passanti si scambiavano di posto in un vortice continuo. I primi ad arrivare la mattina erano i fruttivendoli con i loro carretti colmi di frutta, anche tropicale. Da quelle postazioni colorate si sgolavano  invitando all'acquisto. Chi si fermava per guardare, era subito circondato e i frutti gli venivano praticamente messi in mano. Si vendeva bene la frutta, perché nelle mense dell’università mancava e di studenti ce ne erano tanti e sempre in cerca dei sapori della propria provincia.

Uno dei carretti contendeva il posto d’angolo a un giornalaio che, seduto su un seggiolino, si faceva pacatamente aria col ventaglio. Non disdegnava di vendere anche sigarette, il giornalaio, e caramelle, schede telefoniche, come pure bibite e yogurt. La sua posizione era invidiabile perché si trovava proprio a fianco di una fermata d’autobus . Gli autobus tutti colorati di giallo-blu attendevano, incolonnati lungo il marciapiede,il turno per aprire le porte, per poi allontanarsi, veloci, da quell'ingorgo.

Il marciapiede era proprio sulla direttrice di passaggio per l’ingresso della nuova linea di metropolitana, la numero quattro quella che muove da nord-ovest a sud-ovest, intersecando le linee dirette ad est. Per questo lì la confusione era massima, carica di rumori, clacson, urla di venditori, suonerie di cellulari. Ogni volta che un autobus apriva le porte, scaricava nuove ondate di persone che sfilavano veloci, perdendosi in mille rivoli tra le persone in attesa.



Però allontanandosi in direzione della metropolitana, la folla aveva già mutato forma. All’allegria degli studenti si sostituiva l’incalzare delle richieste di giovani donne. Erano le ragazze madri,che se ne stavano assiepate, all’ombra, vicino al muretto dei giardini, con i loro neonati in braccio o posati sul marciapiede sopra un foglio di giornale. I bambini dormivano beati, incuranti delle persone che li sfioravano camminando, mentre le madri chiacchierando in dialetti forestieri dagli accenti campagnoli, incalzavano i passanti con richieste di denaro, raccontando le storie dei loro abbandoni. Le richieste si accavallavano convulse ma quando passava un laowai, uno straniero, allora si limitavano a sorridere divertite. Troppo complicato farsi capire dagli stranieri.


Fu  andando verso la metro che quel giorno lo studente Wang Jun  notò il chiromante. Magro, emaciato se ne stava seduto per terra a gambe incrociate, accanto alle giovani madri. Davanti a sé teneva un foglio di carta di riso sul quale aveva tracciato con inchiostro nero, dall’alto in basso, i caratteri che decantavano le sue abilità di veggente. Quella posizione gli permetteva di godere in parte dell’aria condizionata che usciva dal negozio di ottica subito alle sue spalle.

continua- (.... forse..)



Cerimonia di inaugurazione 3 luglio 2012

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L'esperienza bellissima di luglio alla Università del Popolo sembra ahimè molto lontana. Per non perdere la memoria ho pensato di provare a scrivere (..e perchè no disegnare) quello che ho visto. Vediamo se riuscirò nell'obbiettivo. Se così non fosse resterà comunque come...esercizio


Mingde bldg Beijing People's University


L'ingresso della scuola d'arte. A luglio sono inziati grandi lavori di ricostruzione


La fermata della metro n.4 a Zhonguancun..solo grattacieli ed una e-town.




L'insegnante e il suo allievo

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