Cinguettii

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l'altra faccia della modernità

Auguri Anno della Scimmia

Auguri Anno della Scimmia
Auguri Anno della Scimmia

Del vedere il mondo

"C'è un'enorme differenza tra il vedere una cosa senza la matita in mano ed il vederla disegnandola"
Paul Valery



Qui troverete tanta Cina, disegno, letteratura di viaggio..se volete suggerirmi spunti, link, luoghi siete i benvenuti..


domenica 22 gennaio 2012

Naufragi....

....era riservato, calmo, cordiale, aveva una profonda conoscenza dei propri doveri; e a suo tempo ancor giovane fu nominato secondo a bordo di una bella nave, senza mai essere stato provato da quegli eventi del mare che portano alla luce l’intimo valore di un uomo, la solidità della sua tempra e del materiale di cui è costruito, che rivelano la sua capacità di resistenza e la verità segreta del suo essere intimo, non soltanto agli altri ma anche a lui stesso.

..vi sono molte sfumature nel pericolo delle bufere e delle tempeste e soltanto di rado i fatti si colorano di una sinistra violenza d’intenzione, di quel non so che di indefinibile che penetra a viva forza nel cuore e nel cervello di un uomo facendogli comprendere che quelle elementari forze, così scatenate si riversano su di lui con determinazione maligna, con furia incontrollabile, con una crudeltà sfrenata, intesa a strappargli di dosso la speranza e la paura, la sofferenza della propria stanchezza e il proprio desiderio di riposo; intesa a frantumare, distruggere, annientare tutto ciò che egli ha visto, conosciuto, amato, goduto o odiato, tutto ciò che vi è di inestimabile e necessario;..intesa a spezzare in un sol colpo dalla sua vista, tutto il suo mondo prezioso.
…il pericolo quando non lo si vede ha la confusa imperfezione del pensiero umano.





..salirono da tre passerelle, salirono come una fiumana sospinta dalla fede e dalla speranza del paradiso, salirono con scalpiccio soffice e continuo di piedi scalzi, senza una parola, senza un sospiro, senza nemmeno voltarsi indietro; e quando non furono più trattenuti e incanalati dai corrimano in legno, sciamarono in tutte le direzioni sul ponte, fluirono sulla poppa e sulla prua, s’ingolfarono nelle gole buie dei boccaporti, riempirono gli interni recessi della nave, come l’acqua quando scende nelle cisterne, come l’acqua che filtra nei crepacci…come l’acqua che giunge silenziosa fino all’orlo di un abisso. Erano ottocento fra uomini e donne e si erano radunati lì, con il loro carico di fede e di speranza, di affetti e di ricordi e dai più lontani recessi dell’Est, dopo aver camminato per settimane e mesi lungo i sentieri della giungla..attraverso mille sofferenze, lungo paesi stranieri, in preda ad oscuri timori, sospinti da un desiderio unico.

Sulla carta erano posati un regolo e un paio di compassi; l’ultima posizione della nave, rilevata nel tardo pomeriggio, era segnata da una piccola croce nera e la dritta linea a matita tracciata fino a Perim indicava la rotta- il sentiero delle anime verso il luogo sacro, la promessa di salvamento, il pegno della vita eterna….
"Come naviga tranquilla"- pensò Jim quasi con una meraviglia mista ad una specie di gratitudine per quell’alta pace nel cielo e nel mare. Erano quelli i momenti in cui i suoi pensieri erano pieni di propositi eroici: egli amava quelle fantasticherie e godeva per il successo delle sue immaginarie imprese. Avevano una virilità gloriosa, il fascino delle cose vaghe e sfilavano dinanzi a lui in una marcia trionfale. Non c’era nulla che non si sentisse in grado di affrontare…
”Mi saprebbe dire come si sarebbe comportato lei al mio posto? Può dirmelo in coscienza?”
.. ma non aspettò la risposta.
“Tutto sta ad essere pronti ed io non lo ero; non lo ero allora, almeno”.

C’era una solennità nelle sue parole ma anche una sfumatura di ridicolo; poiché sempre appaiono solenni ed ad un tempo ridicole le lotte intime di un individuo che cerchi di salvare dal fuoco l’idea che egli s’è fatto della propria identità morale..

Si rendeva perfettamente conto che quella gente non ne sapeva veramente abbastanza per capire il vero significato di quello strano rumore. La nave di ferro, gli uomini dal viso bianco, gli oggetti che vedevano a bordo, i suoni che udivano, tutto appariva egualmente strano, incomprensibile e degno di fiducia a quella pia moltitudine..



Non aveva paura, no certo! ..
Può darsi benissimo che non avesse paura della morte ..ma aveva paura dell’imprevisto, aveva paura del pericolo. La sua maledetta immaginazione aveva evocato per lui gli orrori del panico, la corsa sfrenata, le urla di terrore, le barche prese d’assalto, tutti gli incidenti di una sciagura in alto mare. Può darsi che fosse rassegnato a morire ma credo volesse morire quietamente, come in una specie di placido sonno, senza dover passare attraverso inutili terrori…

Credo volesse farmi capire che l’inatteso non poteva sorprenderlo: soltanto l’inconcepibile aveva potuto aver ragione della sua preparazione perfetta. Era stato preso alla sprovvista e maledisse fra i denti il mare, il firmamento, la nave e gli uomini. Tutti lo avevano tradito…

Tutto era immobile dinanzi ai suoi occhi; egli vedeva con la massima chiarezza il brusco salto della linea dell’orizzonte spostarsi rapidamente verso l’alto, l’improvviso inclinarsi della liquida superficie, l’impetuoso montare dell’acqua, l’urto brutale, la voragine immane, la lotta senza speranza, la luce delle stelle che si chiudeva sopra il suo capo come la pietra di una tomba, la rivolta della sua giovane vita, la nera fine..

.. quegli uomini lottavano, lottavano con tutte le loro energie contro il tempo, cercando di liberare la scialuppa, strisciando a terra tutti e quattro assieme, rialzandosi al colmo della disperazione per alare, per spingere, per tentare di smuovere la barca…
Non sapeva quello che era successo. Sapeva solo che era accaduto e non sarebbe accaduto mai più. ..
..rotolando si era ritrovato supino sul fondo della scialuppa e aveva confusamente intravisto la nave che aveva disertata, ergersi minacciosa sopra di lui mentre il rosso fanale di via diffondeva un vasto alone di luce nella pioggia…e aveva pensato di togliersi la vita, accidenti a lui! Ci aveva pensato a lungo affranto dalla vergogna di essersi salvato mentre tutti i suoi sogni se n’erano andati con la nave, ingoiati nella notte.

Nonostante il lato grottesco del suo racconto v’era in esso un elemento tale di tragedia che non si poteva negare almeno un poco di compassione. Né io mi sentivo molto migliore di lui per dovergli negare la mia pietà…

(da: Lord Jim di Joseph Conrad)


Dedicato a tutti coloro che hanno vissuta la grande tragedia della Costa Concordia. A noi perchè ci sia di monito

domenica 1 gennaio 2012

Ultimo dell'anno ...da suonata!!!


Dentro al campanile attuale ce n'è un altro del 900



Un Augurio di Buon Inizio a tutti .
L'ultimo dell'anno mi rintrona ancora nelle orecchie. Non poteva essere diversamente dal momento che ho avuto l'incredibile opportunità di scoprire un mondo fantastico. Sono salita sul campanile della cattedrale di S.Pietro a Bologna per assistere al concerto che l'Unione Campanari Bolognesi ha regalato alla città in occasione dei 100 anni della loro associazione.

Ricordo che all'improvviso, proprio mentre salivo per l'angusta scaletta che arriva ai 70 m della cima, ho avvertito un tremendo ondeggiamento. Ho pensato con inquietudine "Il terremoto?!.Proprio adesso.."  avvinghiandomi al corrimano in legno quand'ero già nell'ultimo tratto di torre.Nello stesso istante il corpo ha vibrato investito dal poderoso scampanio appena sopra di me.
Sono rimasta senza fiato.
Cinque campane, tra cui la "mitica grossa" di 33 quintali, appena sopra di me hanno iniziato il loro concerto Ho atteso di abituarmi a quell'ondeggiamento ed alla pausa successiva ho guadagnato la sala dei campanari. Fisici da rugbysti, agilità da trapezisti.

Una volta là l'inizio di un nuovo concerto è stato segnato dal richiamo di un fischietto: l'ordine di mettersi ai propri posti mentre noi presenti aderivamo alle pareti. Lassù non c'è spazio per i non-campanari. Infatti le campane sono fatte per essere udite in basso, nella città. Al fischio i campanari appollaiati sui cornicioni hanno tolti i blocchi di sicurezza alle campane fissate con la bocca rivolta in alto.Un ultimo controllo e poi il "comandante" ha urlato qualche cosa in dialetto bolognese (che io non capisco): credo si trattasse delle istruzioni sul pezzo da eseguire.
A quel punto s'è scatenato il tiro alla fune. Alcuni di loro in equilibrio sui travi nella parte alta, spingevano in basso la campana quando la bocca raggiungeva la verticale. Sotto in un calibrato ed armonioso tiro alla fune la massiccia potenza di questi bronzi sfiorava ritmicamente i corpi di quelli in basso. Un errore nella ritmica sarebbe stato fatale.

Io me ne stavo lì, avvinghiata come l'edera ad un pilastro che sembrava il tronco di una sequoia. Dietro di me la finestra aperta sulla spettacolare Bologna notturna a 70 m di altezza. Bello ma non potevo certo appoggiarmi alla parete! La torre ha ondeggiato mentre i cinque cannoni in bronzo si muovevano avanti ed indietro senza possibilità di spazi dove infilarsi...
E' stata una iniezione di pura adrenalina!!

Ecco il sito dell'unione campanari. Mirco il presidente ci ha narrato con la passione di un perfetto cantastorie questo mondo. Andate a visitarlo, per me s'è trattato di una vera scoperta
http://www.unionecampanaribolognesi.it/
Ho scoperto che c'è pure un video loro
http://www.youtube.com/watch?v=LbaeNLyAUmg

Chi si immaginava che ci fossero diversi tipi di campane, che campane di epoche diverse ma anche di fonderie diverse non potranno mai dare il "suono perfetto". Che c'è un "modo bolognese" di suonare le campane che non è quello di altri luoghi d'Italia. Che a Bologna c'è una campana del 1300, che la "grossa" pesa fino a 33 quintali...lo so bene perchè mi ci sono trovata sotto e ho capito tante cose. Che ancora 2 anni fa, dopo minuziose ricerche condotte dai campanari bolognesi sui segreti degli antichi fonditori, è stata rifatta la campana uscita da una famosa antica fonderia bolognese (Brighenti). Questa fonderia ed il suono delle campane di Bologna sono, pare, la stessa cosa...Che a Bologna loro organizzano corsi di "arte campanaria"...
Di queste cose di cui scrivo debbo ringraziare colui che me le ha raccontate, il presidente
dell'Unione, Mirco Rossi. Lui suona le campane dall'età di tredici anni,  passione che non gli ha impedito di laurearsi in chimica.


La facciata di S.Pietro da via Indipendenza

Il campanile di notte dal cortile dell'Arcivescovado

La "grossa" e vicino un campanaro

Le piccole
Shanghailady

Shanghai e l'expò

Shanghai e l'expò
Il lato est del Bund ..che notte magica